Interazione culturale
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INTERAZIONE CULTURALE
Le parole hanno un significato: scegliere interazione significa avere rispetto dell’altro, anche se di un altro paese, con altre abitudini. Significa insegnare, ma anche imparare, cosi come è nello spirito dei due importanti documenti che citiamo e che vi invitiamo a leggere.
Lo stile del nostro Istituto, infatti, è quello della Circolare n. 24 del 1 marzo 2006 che il Ministero dell’Istruzione ha emanato: le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, allo scopo di offrire indicazioni operative di supporto all’azione delle istituzioni scolastiche su tutto il territorio nazionale; e quello del Decreto del Ministero dell’Interno 23 Aprile 2007: Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione e La via italiana alla scuola interculturale, ottobre 2007, a cura dell’Osservatorio Nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale, attivo presso il MPI .
Questi due documenti testimoniano una volontà di capire ed interagire con questo flusso migratorio e saperne valutare e gestire le conseguenze.
Particolarmente emblematici sembrano gli articoli 12 e 13 della Carta dei valori.
Citiamo in particolare l’articolo 12:
“L’insegnamento è diretto alla formazione della persona e promuove la conoscenza dei diritti fondamentali e l’educazione alla legalità, le relazioni amichevoli tra gli uomini, il rispetto e la benevolenza verso ogni forma di vita esistente. Anche per favorire la condivisione degli stessi valori, la scuola prevede programmi per la conoscenza della storia, della cultura, e dei principi delle tradizioni italiana ed europea. Per un insegnamento adeguato al pluralismo della società è altresì essenziale, in una prospettiva interculturale, promuovere la conoscenza della cultura e della religione di appartenenza dei ragazzi e delle loro famiglie”.
Con riferimento ai suddetti documenti il gruppo di lavoro dell’ I. C. Piero della Francesca ha redatto il protocollo di accoglienza, con lo scopo di pianificare e facilitare le procedure relative all’accoglienza, all’inserimento nelle classi e alla valutazione degli alunni stranieri.
Il nostro Istituto in tema di alunni stranieri porta avanti scelte valoriali di fondo che si concretizzano nella promozione di un’educazione linguistica basata sullo sviluppo di competenze che siano al contempo plurilingui e interculturali, così come definite in un documento-chiave del Consiglio d’Europa (Beacco e Byram 2003). L’integrazione dell’alunno straniero, partendo da un rapporto di aiuto e di comprensione interculturale, deve mirare al raggiungimento di una solida competenza nelle abilità e conoscenze di base, per renderlo capace di inserirsi autonomamente nel nostro contesto scolastico. Nella programmazione di azioni mirate all’integrazione degli alunni stranieri il nostro Istituto ha adottato alcune istanze educativo - didattiche che ne rappresentano gli aspetti fondamentali. Per aiutare colui che apprende a costruire e ad arricchire continuamente la propria competenza plurilingue, è necessario condurlo a costruirsi un repertorio di saperi, saper fare e saper essere che possono essere ovviamente sviluppati soltanto quando il luogo di un’analisi simultanea e di una messa in relazione di più lingue e di più culture è la classe, nel quadro di approcci plurali delle lingue e delle culture.
Strategie per l’integrazione e l’apprendimento plurilingue
Il nostro Istituto, in una piena ottica di qualità, ha elaborato delle strategie da mettere in atto, scendendo in campo come scuola dell’inclusione,che sollecita e promuove atteggiamenti, rappresentazioni e scelte inclusive. In ambito strettamente linguistico-comunicativo l’Istituto predispone dispositivi specifici, per rispondere ai bisogni di ciascun alunno straniero. In particolare esso si pone come obiettivi generali:
- il monitoraggio, in corso d’anno, degli aspetti relativi all’andamento didattico e all’integrazione dell’alunno straniero, con particolare attenzione ai neoarrivati;
- la valutazione della percezione che l’alunno straniero ha del proprio progresso nell’apprendimento e nel processo di integrazione, ed i conseguenti aspetti motivazionali.
Gli obiettivi specifici invece riguardano:
- l’individuazione e la classificazione delle problematiche di inserimento e integrazione;
- l’individuazione e la classificazione dei problemi didattici più frequenti;
- la comprensione del contesto familiare e sociale in cui si inserisce l’apprendimento dell’italiano;
- la conoscenza di altre risorse socio-territoriali nel processo di integrazione;
- l’acquisizione di elementi conoscitivi per l’elaborazione di percorsi formativi individualizzati.
L’approccio linguistico e culturale si sviluppa partendo non solo da ciò che l’alunno straniero "non sa", ma anche dalla sua esperienza, dal suo sfondo emotivo - relazionale e dal suo patrimonio culturale (art. 45, comma IV, del D.P.R. n.394). E’ fondamentale inoltre cercare di stabilire fin dall’inizio un rapporto con le famiglie degli alunni stranieri e di comunicare quanto più efficacemente possibile con esse, avvalendosi, se necessario, di mediatori culturali. Le attività individuali di ‘recupero’ sono integrate con attività che coinvolgano l’intera comunità scolastica e, possibilmente, anche quella esterna locale, per sollecitare l’attenzione alla multicultura e per avviare una corretta educazione interculturale (progetti di accoglienza, momenti di incontro aperti alla comunità locale, laboratori multiculturali, attenzione ai vari patrimoni etnici nel dotare le biblioteche dei singoli plessi e le raccolte multimediali della scuola, incontri con associazioni e rappresentanze di stranieri). Posto che l’integrazione non può avvenire senza il conseguimento di solide competenze di base, particolare attenzione iniziale viene data al sostegno linguistico, svolto a cura di personale docente interno, usufruendo delle risorse economiche e delle possibilità gestionali proprie dell’autonomia scolastica. Ciò avviene attraverso attività di recupero e sostegno individualizzato che si integrano con quelle finalizzate all’integrazione con il gruppo-classe, utilizzando tutte le risorse possibili nell’ambito dell’organico funzionale di scuola dell’infanzia e primaria, delle ore a disposizione per il completamento cattedra nella scuola secondaria di I grado, e prestazioni in orario aggiuntivo dei docenti.
L’Istituto usufruisce altresì dei finanziamenti ministeriali per le aree a forte processo immigratorio (ex art.9) e ha predisposto una serie di attività didattiche, che vanno dagli interventi mirati al rafforzamento delle conoscenze di base negli alunni stranieri (corsi di lingua italiana, recupero abilità cognitive di base) ad azioni volte a coinvolgere la generalità degli alunni, nell’ottica di un confronto multi-culturale e dell’acquisizione di un fondato senso del rispetto reciproco: pacchetti formativi per l’accoglienza e la conoscenza dell’ambiente ospite, laboratori multi-culturali musicali, teatrali e linguistici. Tali attività sono precedentemente programmate e organizzate tramite accordo di Rete del gruppo-polo dei cinque Istituti Comprensivi del Quartiere 4. Il nostro Istituto, in collaborazione con l’Università per Stranieri di Siena, l’Ufficio Scolastico del Comune di Firenze e il Centro di Alfabetizzazione Giufà, ha predisposto e condiviso i Piani di Studio Personalizzati (PSP). Questi piani consentono la programmazione individualizzata, in relazione ai livelli di competenza dei singoli alunni. Il PSP utilizza strategie pedagogiche e didattiche differenziate, basate sulle diverse ‘intelligenze’ e i diversi stili di apprendimento degli alunni. La possibilità di adattamento del programma riflette gli obiettivi previsti dalla legge sull’autonomia scolastica e dalla libertà da questa concessa ai singoli Istituti e/o reti di scuole. L’attenzione e la valorizzazione per la lingua e cultura del Paese di origine sono elementi essenziali e saranno garantite e sostenute con il ricorso anche a "mediatori culturali e linguistici" reperiti fra il centro di alfabetizzazione del Quartiere 4 e altre associazioni del territorio. Tenendo conto dei principi adottati dal Consiglio d’Europa in materia di integrazione e insegnamento delle lingue in un contesto pluriculturale, l’Istituto si propone altresì di realizzare spazi interculturali, promuovere l’apertura alle differenze, ricavare una neopluralità e stimolare lo scambio di conoscenze e risorse. In particolare il gruppo di lavoro per l’Interazione Culturale affronterà le tematiche relative allo sviluppo e all’implementazione di curricula per un’educazione plurilingue e interculturale, proponendo per i docenti attività e focus-group formativi e trasversali alle diverse aree disciplinari. Alla luce di questo, si possono delineare dunque quattro principali percorsi rivolti a:
- l’attenzione alla relazione, attraverso l’attivazione nella scuola di un clima di apertura e di dialogo;
- l’attenzione ai saperi, attraverso l’impegno interculturale nell’insegnamento disciplinare e interdisciplinare;
- l’attenzione all’interazione e allo scambio attraverso lo svolgimento di interventi integrativi delle attività curricolari;
- l’attenzione all’integrazione, attraverso l’adozione di strategie mirate.
Le strategie e gli approcci sopra esposti sono atti a garantire il successo della scuola del pluralismo, aprendo l’intero sistema a tutte le differenze (di provenienza, genere, livello sociale, storia scolastica) e facendosi parte attiva nella riduzione delle disuguaglianze sociali. Le strategie interculturali evitano di separare gli individui in mondi culturali autonomi ed impermeabili, promuovendo invece il confronto, il dialogo ed anche la reciproca trasformazione, per rendere possibile la convivenza ed affrontare i conflitti che ne derivano.La scuola svolge per tutti gli alunni, ed in particolare quelli stranieri, un ruolo di mediazione e di socializzazione.La classe interculturale si presenta, in sintesi, come un luogo di scambio con l’esterno, uno spazio di costruzione identitaria di tutti gli alunni, ed in particolare di quelli immigrati, dove compito dell’insegnante sarà quello di favorire l’ascolto, il dialogo, la comprensione nel senso più profondo del termine. Si tratta di fare della classe un luogo di comunicazione e cooperazione. In questo senso, sono da sviluppare le strategie di apprendimento cooperativo che, in un contesto di pluralismo, possono favorire la partecipazione di tutti ai processi di costruzione delle conoscenze.
In sintesi, le azioni di intervento educativo – didattico riguardano:
· Collaborazione con il Centro di Alfabetizzazione Giufà, il quale predispone corsi di lingua italiana su due livelli per alunni stranieri, corsi di formazione per i docenti e fornisce facilitatori linguistici per i rapporti con le famiglie.
· Realizzazione e utilizzo dei Piani di Studio Personalizzati per i livelli A1 e A2, come previsti dal CEFR (Quadro Comune Europeo delle Lingue) e dal DPR 394/99, in cui si manifesta l’esigenza di […] adattare i programmi di insegnamento in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri […].
· Adesione al Progetto di Rete “Lingua appresa lingua rappresentata”, riguardante interventi educativo – didattici rivolti agli Istituti dislocati in area a forte processo immigratorio, ai sensi dell’art. 9, comma 2 del CCNI 04/04/2012. I finanziamenti sono stati utilizzati, negli scorsi anni e potranno essere riproposti nei prossimi anni, per i seguenti laboratori:
- Tutti in cucina: laboratorio di cucina etnica, in orario extrascolastico, rivolto ad alunni delle Scuole Primarie, italiani e stranieri dei cinque Istituti Comprensivi del Quartiere 4. Il laboratorio prevede la realizzazione di semplici ricette locali e appartenenti a culture diverse, al fine di favorire la socializzazione, l’integrazione e la valorizzazione delle proprie origini.
- Favole a teatro: laboratori didattico – espressivi realizzati in lingua inglese e italiana, al fine di attivare forme rielaborative interculturali e potenziare la conoscenza del lessico di base in inglese e italiano come L2. I laboratori, rivolti agli alunni delle scuole primarie in orario extrascolastico, prevedono la messa in scena di due spettacoli a fine anno scolastico.
- Didattica laboratoriale, in orario scolastico, mediante laboratori di recupero e consolidamento della lingua italiana come L2 e laboratori a carattere interculturale per le classi.
- Attività scolastiche ed extrascolastiche rivolte agli alunni Rom residenti nei ‘villaggi’ del Quartiere. Gli educatori socio–scolastici avevano predisposto interventi di supporto per l’inserimento scolastico, di sostegno didattico in orario extrascolastico, di collegamento ai villaggi e di orientamento al mondo del lavoro, al fine di limitarne la dispersione scolastica. Queste attività sono realizzate in collaborazione con le cooperative sociali Cepiss e Cat del Distretto/Quartiere e l’Ufficio Immigrati.