Apprendimento

SCUOLA DEL CURRICOLO

La scuola del curricolo nasce con l’autonomia scolastica dal punto di vista giuridico, mentre da quello culturale era nata molto tempo prima. Con l’autonomia scolastica in pratica sparisce il termine programma e l’art. 8 del regolamento prevede che il Ministero della Pubblica Istruzione dia le indicazioni nazionali e che le scuole costruiscano il curricolo a partire da esse.

Pur possedendo una certa autonomia anche prima del 1999, adesso le scuole vedono, la loro autonomia riconosciuta giuridicamente e dal 2001 anche costituzionalmente, con la modifica del Titolo V della Costituzione.

Compito della scuola è quello di garantire a tutti gli alunni il successo formativo, e già dal comma 1 si evince che lo si può raggiungere migliorando l’efficacia del processo di insegnamento/apprendimento.

È interessante notare come in questi ultimi anni si sia sviluppata anche una riflessione consistente sul criterio di “equità” educativa che potrebbe affiancare i criteri di efficacia ed efficienza, che ormai stanno entrando in maniera consolidata nel tessuto delle nostre istituzioni scolastiche, dove nell’accezione più intuitiva per equità si intende un concetto assimilabile ad uguaglianza delle opportunità formative.

Il nostro Istituto ha già elaborato nell’a. s. 2010-2011 i curricoli verticali (dalla Scuola dell’Infanzia a tutto il primo ciclo dell’istruzione) relativi a religione, matematica e inglese e seconda lingua comunitaria, quest’ultima è presente solo nella Scuola Secondaria, ma segue lo stesso criterio della L2, infatti per l’insegnamento delle lingue comunitarie ci si è riferiti ai gradi delle certificazioni europee per le competenze linguistiche. I curricoli delle altre materie seguiranno in base alle scelte di priorità che verranno decise dal Collegio Docenti. Nel frattempo, in apposite riunioni per materie, i docenti stanno lavorando sui curricoli orizzontali, all’interno, cioè, dello stesso ordine di scuola.

Nella nostra attività didattica il nostro operato è rivolto ad una didattica per competenze, così come ci indicano le politiche scolastiche europee.

La scuola diventa il luogo del sapere, del saper fare, del saper essere, del saper stare insieme. L’insegnante diventa allora un facilitatore delle conoscenze, colui che crea il giusto ambiente di apprendimento, anche collaborando insieme ai suoi colleghi, al Dirigente e a tutte le componenti della scuola.

Il nostro obiettivo è veramente la costruzione di una scuola che opera guardando alla Raccomandazione del Parlamento Europeo del 2006 che contiene il Quadro relativo alle otto competenze-chiave per l’apprendimento permanente, recepito in Italia con il documento tecnico allegato al D.M. 139/07 sull’obbligo di Istruzione.

Esse sono:

1. Comunicazione nella madre-lingua
2. Comunicazione nelle lingue straniere
3. Competenza di matematica e scienze (di base)
4. Competenza digitale
5. Imparare a imparare
6. Competenze sociali e civiche
7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. Consapevolezza ed espressione culturale

Queste otto competenze-chiave danno vita ai quattro assi culturali che sono:

• dei LINGUAGGI
• MATEMATICO
• SCIENTIFICO-TECNOLOGICO
• STORICO-SOCIALE

E’ bene ricordare che nell’asse dei linguaggi sono presenti tutte quelle competenze non verbali legate all’espressione musicale, artistica e motoria di cui si certifica l’acquisizione alla fine della Scuola Secondaria di Primo Grado.

Il nostro Istituto avvierà dal presente anno scolastico una importante riflessione sull'apprendimento in tutto il comprensivo con ricadute sulla didattica e sui progetti.


Allegati:
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SCELTA DI AVVALERSI DELL’ INSEGNAMENTO DI RELIGIONE

L'ora di religione è aperta a tutti, non solo a chi professa la fede cattolica, ma anche ad alunni di fede non cristiana o non credenti. Essa, infatti, non si pone all'interno della scuola come momento confessionale, bensì come approccio schiettamente culturale al fenomeno religioso in genere e alla tradizione cristiana che ha caratterizzato il nostro Paese. Attraverso l'insegnamento della religione lo studente può, infatti, conoscere le molteplici forme del linguaggio religioso in genere e cristiano, divenendo capace di leggere e interpretare i numerosi segni della vita religiosa presenti nella nostra società e nel mondo.

La scelta di avvalersi dell’insegnamento della Religione Cattolica "ha valore per l'intero ciclo di studi e comunque in tutti i casi in cui sia prevista l'iscrizione d'ufficio, fatto salvo il diritto di modificare tale scelta per l'anno successivo entro il termine delle iscrizioni esclusivamente su iniziativa degli interessati". Nella Scuola dell'Infanzia la scelta va proposta anno per anno, mentre nella Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado solo il primo anno. Soltanto dopo aver eventualmente fatto la scelta di non avvalersi deve essere presentato il Modello F che prevede le diverse opzioni alternative all'insegnamento della religione: attività didattiche e formative; attività individuali o di gruppo con assistenza di personale docente; non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della Religione Cattolica. "La scelta specifica di attività alternative ha effetto per l'intero anno scolastico"(C.M. n. 110 del 29 dicembre 2011; C.M. n.101 del 30 dicembre 2010;  C.M. n.4 del 15 gennaio 2010) e deve essere operata da parte degli interessati, entro i tempi di avvio delle attività didattiche, in attuazione della programmazione di inizio d’anno da parte degli organi collegiali.

 SCELTA DELL’ INSEGNAMENTO ALTERNATIVO ALLA RELIGIONE

 

In base alla legislazione vigente riguardo agli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della Religione, le famiglie possono operare alcune scelte:

A)Attività didattiche e formative

B) Attività di studio e/o di ricerca individuali con assistenza di personale docente

 

C) Non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della Religione Cattolica